Eiaculazione precoce

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Eiaculazione precoce

È una condizione molto diffusa e si stima che circa il 30% dei maschi ne soffre anche se solo il 9% ricorre all’aiuto dello specialista. Ha conseguenze sulla vita personale e di coppia. Frustrazione, ansia, perdita di autostima, sono riferiti dalla maggior parte dei pazienti con E.P.

La forma primaria, detta LIFE-LONG, è la più diffusa. In questi pazienti la serotonina, un neutrasmettitore con effetto inibitorio sull’eiaculazione, è presente in minor concentrazione nelle vie nervose che controllano il riflesso eiaculatorio.

La forma secondaria ha una comparsa improvvisa in soggetti che in passato non soffrivano di questo disturbo. Può essere sintomo di malattie endocrine (ipertiroidismo), urologiche (prostatite), condizioni anatomiche (fimosi, frenulo breve), problemi psicologici o relazionali legati ad esperienze sessuali vissute.

L’E.P. può essere generalizzata, se sempre presente, o situazionale, qualora si presenti solo in determinate occasioni o con determinate partner.

Per avere un dato oggettivo è possibile utilizzare un questionario dal quale si ottiene un punteggio che indica la presenza o meno di E.P. e la sua entità.

Nella E.P. secondaria va trattata la patologia che l’ha scatenata (ipertiroidismo, prostatite, fimosi…). Una terapia comportamentale risulta efficace nei pazienti con difficoltà relazionali o problemi psicologici. In questo tipo di trattamento risulta fondamentale la partecipazione della partner per ottenere risultati soddisfacenti. 

I trattamenti farmacologici possono essere topici (creme o spray anestetizzanti che riducono la stimolazione del glande) o per os (farmaci che incrementano i livelli di serotonina).

È dimostrato che un corretto approccio al problema permette al paziente di migliorare la sua autostima e di eliminare ansia e depressione. Nella coppia consente di raggiungere la soddisfazione per entrambi i partner.

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