Prostatite: cos’è e come si cura
La prostatite è un processo infiammatorio a carico della ghiandola prostatica. La prostatite è molto comune tanto che si stima che un uomo su 2 avrà almeno un episodio di prostatite nella sua vita e presenta un doppio picco di incidenza: il primo nei giovani adulti sessualmente attivi ed il secondo dopo i 60 anni, correlato all’alta incidenza in questa popolazione di ostruzione cervico-uretrale, ossia di difficoltà alla minzione dovuta all’ipertrofia prostatica benigna. L’infiammazione prostatica si manifesta con sintomi estremamente variabili che possono comprendere bruciore minzionale, urgenza e frequenza minzionale, bruciore eiaculatorio, difficoltà alla minzione, dolore sovrapubico, dolore al perineo, più raramente sangue nelle urine e sangue nello sperma. Soprattutto nei casi ad insorgenza acuta dovuti ad infezione batterica possono associarsi sintomatologia sistemica come febbre, malessere e mialgie. La prostatite può avere un impatto negativo anche sulla funzione erettile, sulla fertilità e determinare eiaculazione precoce. In base alla causa che determina l’infiammazione ed al tempo di insorgenza della sintomatologia si individuano 4 tipi di prostatite:
- Prostatite acuta batterica
- Prostatite cronica batterica
- Prostatite cronica abatterica o sindrome del dolore pelvico cronico prostatico
- Prostatite infiammatoria asintomatica
Nei tipi 1 e 2 si individua come causa specifica una infezione batterica. I germi più comunemente implicati sono escherichia coli, enterococchi, enterobateriacee, ureaplasma urealitycum, mycoplasma, clamidiae, etc. . Molti di questi germi sono di provenienza intestinale. Il tipo 3 è la forma più comune rappresentando oltre l’80% di tutte le prostatiti sintomatiche ed alla base si individua un complesso meccanismo multifattoriale nel quale sono coinvolti fattori infettivi, neurologici, immunologici, endocrinologici e psicologici responsabili dell’innesco e del mantenimento di un processo infiammatorio cronico a carico della ghiandola. La cura della prostatite dipende dalla sua causa scatenante. Quindi in caso di prostatite batterica acuta e cronica la terapia è antibiotica associata ad eventuale terapia antinfiammatoria, mentre più complesso è il trattamento della prostatite cronica abatterica. Infatti in questo caso, oltre a terapie antinfiammatorie, è necessario un approccio più ampio alla problematica cercando di individuare le possibili cause e concause scatenati l’infiammazione prostatica con un attento studio della funzionalità urinaria ed intestinale del paziente. Per la prevenzione della prostatite è importante mantenere uno stile di vita sano, una dieta adeguata, la regolarità intestinale, una adeguata idratazione ed evitare rapporti sessuali a rischio.
RITENZIONE URINARIA ACUTA O “BLOCCO URINARIO”
La ritenzione urinaria è una condizione in cui la persona non riesce a svuotare completamente la vescica con una minzione. Tale condizione può verificarsi sia nell’uomo che, più raramente, nella donna. In base alla insorgenza improvvisa o progressiva si individua un quadro di ritenzione urinaria acuta o cronica.
La ritenzione urinaria acuta è una urgenza urologica in cui il paziente “si blocca” all’improvviso, ossia non riesce a svuotare la vescica; tale evenienza si accompagna durante i vari tentativi minzionali a crescente bisogno e sensazione di urinare. Può associarsi dolore sovrapubico o al basso ventre e disturbi generalizzati quali ansia, sudorazione profusa, tachicardia, ipotensione e malessere generale. Talvolta , specialmente nei pazienti più magri, può essere visibile il “globo vescicale”, ossia l’impronta della vescica marcatamente distesa a livello del basso ventre. La terapia consiste nel drenaggio vescicale eseguito in regime di emergenza attraverso il posizionamento di un catetere vescicale transuretrale (fig. 1); qualora fosse impossibile tale procedura, ad esempio per la presenza di stenosi del canale uretrale che ostacolino in passaggio del catetere vescicale, viene eseguito un cateterismo vescicale sovrapubico (fig.2).
Tra le principali cause di RUA si individuano le condizioni di ostacolato deflusso urinario (come ipertrofia prostatica benigna, stenosi uretrali, dissinergia vescico-sfinterica,..), interruzione o danneggiamento dell’innervazione sensitivo-motoria vescicale (come neuropatia diabetica, lesioni spinali, ..) e sovradistensione vescicale (come in caso di eccessivo consumo alcolico o durante il postoperatorio..).
Il più comune fattore di rischio per RUA è costituito dalla presenza di sintomi urinari dovuti ad ipertrofia prostatica benigna con età superiore a 70aa. Pertanto in questa categoria di pazienti è opportuno eseguire una valutazione urologica per impostare un adeguato iter diagnostico e terapeutico ricorrendo a terapia medica o a terapia chirurgica disostruttiva transuretrale laser.
Fig.1
Fig.2